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Tatuaggio Correttivo al Seno per pazienti oncologiche
La Dermopigmentazione: un aiuto alle donne colpite dal tumore al seno.
Ogni anno solo in Italia 2.500 donne sotto i 40 anni vengono colpite dal tumore al seno, tra le malattie più mortificanti e “drammatiche” per una donna, perché interessa uno degli organi identificativi dell’identità sessuale della donna. Secondo le statistiche condotte in Europa, il tumore alla mammella è uno dei più diffusi tra le donne.
Proprio a causa del carcinoma mammario, molte pazienti si trovano costrette a sottoporsi ad un intervento di mastectomia e, successivamente, ad uno di ricostruzione del seno. Per procedere alla ricostruzione, le pazienti possono ricorrere ad un intervento chirurgico in anestesia locale, mediante il prelievo di cute rosea dall’inguine, oppure, in alternativa, per coloro che preferiscono optare per un trattamento non chirurgico e, dunque, meno invasivo, possono ricorrere al tatuaggio correttivo al seno. La ripigmentazione e la ricostruzione del colore e della forma naturale dell’areola mammaria, in seguito ad un intervento chirurgico di natura oncologica, è un trattamento avanzato e davvero efficace.
Il tatuaggio correttivo al seno è una tecnica di dermopigmentazione correttiva, che permette di conseguire ottimi risultati sul piano estetico, garantendo sempre il minimo margine di invasività. Il compito del dermopigmentista, in questo come negli altri casi di trattamento, è quello di studiare, in modo approfondito, le nuove forme da conferire all’areola mammaria in fase ricostruttiva, al fine di ottenere un effetto finale estetico che sia il più equilibrato ed armonico possibile.
L’areola, l’area circolare posta attorno al capezzolo di colore più scuro rispetto alla pelle circostante, è infatti parte integrante del seno umano, sia nelle donne che negli uomini. Nell’aspetto di una donna, l’areola mammaria rappresenta un elemento chiave dal punto di vista estetico. Dal momento che per ogni donna il seno è una zona del corpo importante e caratterizzante, perché è l’elemento fisico che più di ogni altro definisce le donne come tali e rispecchia la loro femminilità, la perdita dell’areola, a seguito di interventi chirurgici, può avere effetti devastanti dal punto di vista psicologico.
Una donna colpita dal cancro al seno può vincere la malattia grazie ad un intervento di mastectomia, ma per poter riprendere la propria vita normale e sentirsi di nuovo “completa”, necessita di un trattamento di ricostruzione che colmi l’assenza dell’areola perduta.
Il tatuaggio correttivo al seno permette, alle donne che hanno sconfitto il cancro, di concludere, in modo efficace, il ciclo medico di cura del tumore, aiutandole a guardare e sentire il proprio senso di nuovo completo e “normale”, esattamente com’era prima della malattia. Il tatuaggio correttivo al seno, in seguito a mastectomia, è dunque uno strumento importante per le donne che, dopo aver vinto la lotta contro il cancro, vogliono recuperare la propria femminilità.
Quali sono i casi in cui il tatuaggio correttivo al seno è efficace
Il tatuaggio correttivo al seno può essere praticato in due casi:
- ricostruzione dell’areola mammaria, a seguito di mastectomia parziale o radicale per asportazione di una massa tumorale. Nei casi in cui viene asportato anche il complesso areola-capezzolo, il tatuaggio correttivo al seno viene impiegato per ricreare l’effetto ottico armonico di una mammella competa;
- copertura di esiti cicatriziali peri-areolari, a seguito di interventi di mastoplastica, mastopessi, ginecomastia, ove la presenza della cicatrice è rimasto fin troppo evidente. In questo caso lo scopo del trucco correttivo al seno è quello di realizzare il camouflage per la mimetizzazione degli esiti cicatriziali.
Per saperne di più su come il tatuaggio correttivo può essere impiegato per nascondere e camuffare le cicatrici lasciate da interventi di natura oncologica: